Sei giorni in cammino, da Bologna a Firenze. Passando attraverso gli Appennini. Solo uno zaino sulle spalle e le proprie gambe su cui contare.
Prendere la vita con calma, come una meditazione. Svegliarsi con un obiettivo ben chiaro: arrivare alla prossima tappa, e nel mezzo la vita.
La fatica, gli incontri, la condivisione, la gioia e la soddisfazione. La natura. I panorami che ti aspettano e ti premiano dopo ogni salita, i boschi fitti di alberi magnifici, le albe e i tramonti. La pioggia che rende tutto più difficile, eppure più bello.
Camminare è un esercizio di presenza, ti insegna ad affrontare la vita un passo alla volta, a goderti il viaggio, a saper rallentare, ad essere grato per le piccole cose guadagnate con fatica.
Non serve poi molto per essere felici.
Gli estranei diventano subito amici perché senti che hai qualcosa in comune e il legame avviene automaticamente. Imparare ad aiutarsi a vicenda, senza pretese, imparare ad affidarsi agli altri.
Credere nelle proprie forze e capacità come non mai. Riconoscere quello che il nostro bellissimo corpo ci permette di fare, nonostante i dolori a fine giornata.
Riposarsi in mezzo ad un prato guardando le nuvole passare.
Riempirsi gli occhi di bellezza.
Vivere con poco.
Vivere qui e ora, l’unico momento possibile.
Ringraziare per questa fantastica esperienza terrena, innamorarsi del mondo, della natura e della vita.